Elden Ring Shadow of the Erdtree – Recensione

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Elden Ring è stato senza dubbio uno dei giochi più belli usciti nel 2022, se non il più bello in assoluto. Gioco dell’anno ai The Game Award del 2022, l’opera di Hidetaka Miyazaki usciva vittoriosa del confronto – non semplice – dei Souls con il complesso mondo degli open world. Non stupisce, quindi, che da quando era stata annunciata la nuova espansione Shadow of the Erdtree, i fan hanno iniziato ad aspettare con ansia di poter tornare nell’Interregno e spingersi finalmente oltre, fino al nuovo Regno dell’Ombra.

Del resto tutto quello che era stato annunciato, dalla vastità della nuova mappa fino al prezzo (ben 39,99 euro) lasciava presagire non un semplice DLC, ma una porzione di gioco inedita davvero consistente e lunga da esplorare.

Abbiamo impiegato infatti ben 25 ore per arrivare ai titoli di coda di Shadow of the Erdtree, e siamo finalmente pronti a raccontarvi la nostra impressione sul nuovo lavoro targato FromSoftware.

Il ritorno in un mondo difficile

Se n’è parlato a lungo ed effettivamente è vero: iniziare Shadow of the Erdtree non è semplice. Per accedere al Regno dell’Ombra è infatti necessario aver sconfitto Radahn, il Flagello Celeste, e Mohg, il Signore del Sangue. E, colpo di scena, io ad esempio ho scoperto di non avevo sconfitto il secondo in nessuna delle due run che avevo fatto su Elden Ring (una con un guerriero chierico, una con un mago). E così, come tanti, sono dovuto andare alla ricerca di Mohg e sconfiggerlo per poter iniziare la nuova espansione. E mentre in tanti si sono lamentati di dover accedere in questo modo al DLC, a me invece è piaciuto: sono infatti stato “costretto” ad esplorare nuove zone e affrontare una boss fight che mi ero perso.

Una volta guadagnato l’accesso a Shadow of the Erdtree ed esserci avventurati nelle nuove terre, la bellezza del lavoro di FromSoftware ci si prospetta davanti in tutto il suo splendore. La nuova mappa, oltre ad essere artisticamente splendida, è davvero vastissima e ricca di cose da scoprire, castelli e miniere da esplorare, armi e armature da trovare, e, ovviamente, boss difficilissimi da combattere.

L’utilizzo poi delle Frammenti dell’Albero Ombra e delle Ceneri dello Spirito Venerato per potenziare il vostro personaggio con parametri extra solo e soltanto all’interno dell’espansione riesce nel non facile intento di rendere Shadow of the Erdtree una sfida sempre viva e unica, ma senza sbilanciare eccessivamente la parte di gioco principale che si svolge nell’Interregno.

L’unione fa la forza

Inutile nasconderlo: anche stavolta Shadow of the Erdtree è difficile, a tratti difficilissimo. Ma, esattamente come nel gioco base, si tratta di una difficoltà stimolante, in cui avrete sempre la sensazione di potercela fare, magari cambiando arma o approccio, per arrivare così ad una vittoria che saprà essere appagante come non mai.

Ci sono però, è vero alcuni punti di difficoltà a volte quasi estremi, ma in questo caso come sempre arriva in aiuto il multiplayer. I segni per invocare gli altri giocatori, complice anche il successo del DLC e l’alto numero di utenti connessi, sono infatti praticamente sempre presenti, fino a diventare tantissimi prima di una boss fight. Alcuni “puristi” dei Souls a volte storcono il naso all’idea di chiedere aiuto, ma non è così: alcuni scontri (quello finale in particolare) sembrano studiati apposta per essere affrontati in gruppo, e spesso non basta nemmeno avere due giocatori in aiuto per riuscire ad avere la meglio, se non dopo diversi tentativi. E secondo noi è anche questo il bello di Elden Ring e di questo Shadow of Erdtree, perchè è davvero divertente farsi aiutare da altri Senzaluce in scontri di gruppo che sanno rivelarsi a volte davvero epocali.

A voler cercare il proverbiale pelo nell’uovo, si potrebbe criticare anche stavolta ad Elden Ring un comparto tecnico leggermente datato, con qualche evidente calo di frame rate in alcune situazioni più complesse (nonostante stavolta i passi avanti siano evidenti), ma si tratta pure sempre di un genere in cui la parte grafica è assolutamente in secondo piano.

La bellezza del ritorno

Tornare a giocare ad un capolavoro come Elden Ring poteva essere bello, ma Shadow of the Erdtree lo ha reso splendido. La nuova opera firmata da FromSoftware è un nuovo centro, tanto che è quasi un delitto chiamarla “solo” espansione. Una mappa vastissima, tantissimi nuovi luoghi da esplorare e una direzione artistica splendida fanno di Shadow of the Erdtree un’esperienza imperdibile per chiunque abbia giocato e amato – come noi – una delle massime espressioni del talento immenso di Hidetaka Miyazaki.

PRO

  • Nuova mappa vastissima da esplorare
  • Tantissimi nuove armi, armature, boss e dungueon
  • Artisticamente ancora più bello
  • Livello di sfida come sempre appagante

Contro

  • Ancora qualche incertezza tecnica
  • Qualcuno potrebbe essere scoraggiato dalla difficoltà...
9.5

Imperdibile

Giornalista iscritto all'Ordine di Roma. Webmaster secoli fa di AniGames.it e PlayNow.it, ora fondatore di Videogiocare.it. Appassionato di tecnologia in generale e videogiochi in particolare, inizia il suo cammino con una introvabile Irradio TVG 888, per poi innamorarsi completamente del Commodore 64. Il resto è storia.

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